Enstensione della rete SARIMESH – Aprile 2018
La rete SARIMESH è nata nell’ottobre del 2016 con un programma di sviluppo che si basava su una road map fasata; la figura seguente, estratta dal documento di fattibilità della sperimentazione ( Studio di fattibilità – parte 1 ) riporta questa fasatura.
Le attività si sono svolte sostanzialmente secondo la road map indicata; ad oggi , 18 mesi dall’inizio della sperimentazione, potremmo dire di essere nella fase 3, con la fase 4 che si sta già sovrapponendo.
Nelle prime due fasi ( 1 – 2 ) si sono installati una serie di nodi nella zona dei comuni di Meta, Piano di Sorrento e S. Agnello in modo da verificare la soluzione in una zona con una orografia abbastanza tipica per la nostra area, con un tessuto urbano abbastanza fitto e con collinette intorno.
L’obiettivo è stato principalmente veirificare la piattaforma tecnologica e l’applicabilità delle diverse tipologie di nodi . La figura seguente riporta una mappa dei nodi attualmente presenti in questo primo nucleo di sviluppo della rete.
Nella fase 3 abbiamo cercato di realizzare un primo abbozzo di una rete backbone che potesse consentire di coprire una zona maggiormente estesa, sperimentando le relative problematiche sia di dimensionamento che di funzionalità soprattutto a livello di disponibilità.
La strategia che ci siamo dati è stata quella comunque di utilizzare postazioni di radiomatori, evitando, soprattutto per motivi di costi, di cercare postazioni strategiche ma verosimilmente non praticabili economicamente.
L’obiettivo primario che ci siamo dat è stato quello di cercare di coprire il resto della penisola sorrentina e le zone circostanti includendo le pendici del Vesuvio; uno step successivo che ci auguravamo di poter realizzare era di estendere la copertura verso Napoli in modo da abbracciare potenzialmente tutto il golfo di Napoli.
Grazie all’interesse e alla disponibilità di alcuni OM locali siamo ad oggi in grado di affermare che siamo in grado potenzialmente di raggiungere l’obbiettvo che ci si era dati, anche se in maniera ancora parziale.
Infatti affinchè un livello di backbone MESH possa essere considerato abbastanza affidabile è necessario cercare di avere una molteplicità di nodi in grado di garantire la connettività della rete anche in caso di fault di uno o ipù nodi.
La fig. seguente riporta la situazione alla data, per la parte backbone della nostra rete SARIMESH; va osservato che per i collegamenti di maggiore lunghezza si è ancora in una fase di ottimizzazione, ma già allo stato è possibile affermare che esiste un livello di connettività utilizzabile per creare altre mesh locali .
Stiamo attivamente cercando di trovare altri OM che siano interessati alla sperimentazione e che possano consentire di ottenere due tipi di obiettivi:
- estendere ulteriormente il backbone aggiungendo dei nodi nelle zone di Caserta/Avellino/Salerno in modo da migliorare la copertura delle zone limitrofe al vesuvio (…. giusto per non voler parlare di emergenze…), i campi flegrei e la zona dei Monti Lattari e costiera amalfitana
- creare dei nodi di secondo livello per creare delle MESH locali nelle zone adiacenti ai nodi backbone in modo da ottenere la reale fruibilità della soluzione in caso di necessità o per superare situazioni di digital divide.
Come descritto in vari articoli che potete trovare sul sito, l’obiettivo della sperimentazione è quello di creare un insieme di piccoli nodi che nel loro complesso consentano di ottenere l’obiettivo di una copertura sufficientemente capillare; le caratteristiche della tecnologia MESH su cui si basa la nostra sperimentazione consente di sfruttare questo approccio in maniera ottimale.
Eventuali interessati possono contattare il nostro gruppo all’indirizzo di e-mail: info@sarimesh.net ; per chi è interessato è possibile anche richiedere delle credenziali persnali per accedere alle sezioni del sito non pubbliche.
Sarei interessato aggiungere un nodo alla rete e poter ampliare e migliorare la sua estensione. Vorrei sapere le spese da affrontare e l’hardware necessario. Sono residente ad Avellino, so che comunque ogni nodo debba essere a pochi km dall’altro.
ciao Dino, come penso avrai avuto modo di leggere la nostra rete mesh è attualmente in sperimentazione nelle zone che avrai visto nell’articolo.
Per potersi collegare alla rete è necessario innanzitutto essere radioamatori in quanto le frequenze e le apparecchiature utilizzate (HW/SW) lo richiedono; bisogna poi riuscire almeno a collegarsi ad uno qualsiasi dei nodi in funzione.
Quindi la prima cosa che bisognerebbe fare è avere le tue coordinate geografiche per vedere se si riesce a stabilire un collegamento con un nodo: il più verosimile è il nodo di Napoli o quello del vesuvio.
In base alle caratteristiche del collegamento ( che emergono dalla simulazione del link) bisogna decidere che tipo di antenne usare…. nel caso di Avellino probabilmente delle radio Ubiquiti PBE-M-400 potrebbero essere sufficienti se ci sta visibilità; da questo derivano i costi…
Bisogna ovviamente vedere se il nodo di appoggio richiede pure lui una antenna … siccome sono antenne molto direttive è molto probabile che si debba aggiungere una antenna anche lato nodo di appoggio.
I costi per una singola antenna quale quella che ti indicavo sono inferiori ai 100 € , considera che poi ti servirà pure del cavo di rete, un piccolo dispositivo di accesso da sistemare in casa e
qualche palo o staffa su cui fissare l’antenna…
Se vuoi che effettuiamo una simulazione della collegabilità puoi inviare le tue coordinate geo a info@sarimesh.net
Cordiali saluti
Michele I8FUC