Internet e computers
Per chi è nato ed è cresciuto in un periodo di tempo in cui la radio rappresentava il tema più all’avanguardia per chi “desiderava sperimentare e fare”, e che poi ha scelto di continuare sugli stessi temi anche come propria attività professionale è stato abbastanza normale ma sentimentalmente disagevole passare gradualmente dal modo di fare telecomunicazioni negli anni sessanta dello scorso secolo al modo di comunicare oggi negli anni 2000 🙂
Volendo sintetizzare in poche parole questa lunga transizione si può dire che si è passati dal paradigma radio+HW a quello radio+SW: e spiego perchè…
Innanzitutto per radio non intendo solo le onde elettromagnetiche in senso stretto, ma tutto quello che ci sta intorno alla trasmissione di segnali (elettrici) a distanza, usando sia mezzi di natura fisica confinati (es. i cavi) che il mezzo etere.
Quello che è successo in questi numerosi decenni è che l’evoluzione tecnologica nel campo dell’HW ha portato a stravolgere completamente il modo di fare l’HW stesso, introducendo il concetto di HW programmabile !
Questa semplice innovazione ha provocato una vera e propria cascata di eventi che. accoppiata allo sviluppo di tecnologie dei materiali scaturite dalla fisica dello stato solido ha portato a rendere possibili una enorme serie di realizzazioni che erano teoricamente note da tempo ma che non riuscivano a concretarsi proprio per la mancanza di strumenti che consentissero di implementare sistemi estremamente complessi in spazi e con costi ragionevoli.
E’ nato quello che oggi chiamiamo SW e che altro non è che un modo per dinamicamente configurare il comportamento dell’HW per addomesticarlo alle nostre esigenze funzionali.
Senza voler entrare in dettagli basta pensare a cosa poteva essere una apparecchiatura per le gamme SHF ( 13-5 cm) negli anni 60 a quello che è oggi una apparecchiatura per le stesse gamme (un telefonino) ….
La stessa tecnica di realizzazione dei circuiti radio è passata dal mettere insieme valvole, transistor, bobine e condensatori al realizzare un programma SW che caricato su di un microcircuito ad alta integrazione permette di fare le stesse cose di una volta ma in modo estremamente più flessibile, performante, compatto.
Una analoga trasformazione si è avuta nel campo della “diffusione e propagazione” dei segnali ovvero dei contenuti: si è passati dal collegamento radio tra due stazioni al collegamento tra due “peers” su di una rete onnipresente che chiamiamo internet, sfruttando opportune regole di comunicazione che chiamiamo “protocolli”.
In tutte queste trasformazioni un oggetto che è divenuto onnipresente e onnipotente è stato quello che volgarmente chiamiamo computer…. ma che spesso tutto fa fuorchè “calcolare”.
Qualche mese fa discutendo di questi temi è nata l’idea di realizzare una piccola serie di incontri rivolti a persone di estrazione varia ma accomunati dall’interesse per le tecnologie e l’uso delle stesse, in cui cercare di smitizzare un pochino una serie di stereotipi e cercando nello stesso tempo di condividere lo stato dell’arte sul tema appunto del computer e di internet.
Ho pensato di condividere con voi quell’esperienza pubblicando sul nostro sito le slides di quegli incontri in quanto ritengo che l’attività di sperimentazione che ci accingiamo ad intraprendere si cali perfettamente in quei discorsi ed anzi ne rappresenti una interessante possibilità di implementazione.
Vi rimando alla pagina Internet e computers dove potete trovare il tutto.
Tutto OK Mike,ne riparleremo in sede.Ancora grazie Nereo