Una idea di attività per la rete SARIMESH…
L’estate che si approssima è sicuramente un periodo che “è buono giusto e salutare” dedicare al riposo 🙂
..E siccome il radioamatore è rinomato per essere uno che si riposa… pensando … pensavo di lanciare una idea come base per i vostri pensieri sotto l’ombrellone 🙂
L’dea parte da quello che è uno dei punti forte della nostra rete, ovvero quello di poter essere rapidamente e semplicemente adattata alle potenziali evenienze sia di tipo pianificabile, quali ad es. assistenze in caso di manifestazioni OM o non OM, operazioni spot da siti fuori mano o di particolare interesse radio, sia di tipo emergenziale quale ad es. in caso di calamità o in situazioni che richiedano un nostro eventuale contributo per far fronte a situazioni impreviste.
Ovviamente la nostra rete, viste le sue finalità e le sue modalità di finanziamento, non potrà mai, nè ha senso che sia dimensionata per una copertura radio particolarmente alta: i costi sarebbero tali che il rapporto costi/benefici risulterebbe sicuramente fallimentare.
E’ proprio su questa considerazione che emerge però il vero punto forte della nostra soluzione: ovvero anche se non esiste in una certa zona una copertura radio, con la nostra soluzione è possibile in tempi ridottissimi creare una rete funzionante se solo ci si sia opportunamente attrezzati e organizzati; infatti mentre con le reti tradizionali per mettere su una rete di collegamenti è necessaria una accurata opera di sistemazione logistica e puntamento di antenne, nonchè un lavoro di programmazione e configurazione degli apparati, con la nostra soluzione tutte queste incombenze vengono quasi interamente automatizzate restando solo la mera parte logistica di sistemazione fisica delle antenne/nodi.
Infatti la nostra soluzione di rete mesh AREDN è autoconfigurante e autoadattiva e si organizza automaticamente in base alle risorse di nodi disponibili senza praticamente alcun intervento umano: basta posizionare dei nodi in “opportuni” posti per veder salire su la rete…. !
Il problema che si pone è ovviamente proprio quello degli “opportuni posti” in cui piazzare strategicamente dei nodi in caso di esigenze di copertura in una certa zona.
Se ci fate caso, nei quasi 9 mesi di sperimentazione che abbiamo fatto ad oggi, quello che abbiamo fatto è proprio cercare di vedere come si comportano in termini di performancies e di stabilità alcuni collegamenti di rete mesh fatti in situazioni più o meno ottimali o marginali: l’aver scelto per esempio di sistemare dei nodi in zone affossate in mezzo alle case ( es. il nodo mulino) o in zone ben esposte ( vedi nodo via Corbo o san giuseppe a sant’agnello) serviva proprio a collezionare dei dati tecnici sperimentali che ci consentissero di fare una certa esperienza e saper capire e valutare che cosa possono significare certi numeri di performance.
Quando quindi di parla di “opportuni posti” dove eventualmente mettere dei nodi emerge sostanzialmente un lavoro di pianificazione e simulazione che porti a definire per la o le zone interessate i punti migliori dove posizionare in caso di necessità dei nodi per garantire una certa copertura radio.
In pratica l’attività da fare può essere così dettagliata:
- definizione zone di copertura potenziale: mappe geografiche (google heart) alla mano vanno definite una serie di zone che si vogliono potenzialmente coprire; per es. se consideriamo la penisola sorrentina si possono individuare in base alla distribuzione della popolazione, delle aree boschive, delle vie di comunicazione, delle aree destinate a attività industriali etc. una serie di aree caratterizzate per esempio dalla stessa “raggiungibilità” in termini radio.
- Definizioni di potenziali punti di posizionamento di nodi: in base alle zone individuate al punto 1 è possibile definire dei punti tali da garantire la copertura delle varie zone individuate; per rendere concreta questa fase di progettazione si potranno sfruttare i tools di dimensionamento della copertura radio che conoscete.
- Sulla base della rete in operazione potranno essere verificati i livelli di connettività ottenibili per le varie zone e di conseguenza gli eventuali vincoli da osservare ( es. posizionamento di nodi ad hoc per garantire un opportuno livello di connettività).
- Sulla base della fase di pianificazione/progettazione effettuato sarà opportuno predisporre un piano di test allo scopo di verificare la coerenza dei dati di progetto con i dati ottenibili in concreto; in questa fase si potranno sfruttare dei nodi mobili per effettuare dei test di connettività.
- L’ultimo passo dovrebbe essere la realizzazione di una documentazione dell’attività svolta da utilizzare come base di azioni, qualora si creino le condizioni per attivare la copertura radio di aree specifiche.
Lo scenario di utilizzo dei risultati di un lavoro quale quello sopra indicato si potrebbe così schematizzare:
- arriva una richiesta di intervento in una certa area a supporto di un evento ovvero di una emergenza
- sulla base dei dati di pianificazione disponibili si individua il livello di copertura iniziale della zona da coprire ( sulla base dei nodi di tipo permanente attivi).
- si individuano i punti di posizionamenti di ulteriori nodi mobili tali da realizzare il livello di copertura voluto
- si portano sui siti individuati il/i nodi mobili necessari
- si verifica il livello di connettività ottenuto
- si verifica il livello di copertura ottenuta
- qualora necessario si attivano ulteriori nodi secondo necessità.
- qualora sia necessario collegare specifici punti alla rete si provvede a dislocare presso tali punti ulteriori nodi ad hoc.
Come si può notare si sfruttano le doti di autoconfigurazione dei nodi riducendo la parte di attivazione della rete al solo lavoro di trasporto in sito dei nodi e di alimentazione degli stessi: attività che possono essere realizzate anche da persone diverse da radioamatori che abbiano semmai ricevuto un semplice training di tipo pratico.
La realizzazione di un progetto come ora dettagliato richiederebbe ovviamente il contributo di numerose persone in modo da poter sia far familiarizzare quante più persone possibile con la tematica e per consentire di non caricare tutto il lavoro su pochissime persone che prima o dopo abbandonerebbero l’attività…
Quello che mi preme far notare è che le varie attività sopra elencate sono alla portata di qualsiasi persona esperta di radio (anche nel senso tradizionale del termine) senza necessariamente richiedere particolari capacità o conoscenze.
Lo svolgimento di un programma come quello indicato potrebbe ovviamente essere fasato e svolto secondo un criterio di sviluppo per successive approssimazioni.
Le risorse tecniche per portare avanti l’attività sono sostanzialmente molto ridotte, se si escludono le risorse di tempo e di impegno personale, e si limitano alla realizzazione di un limitato numero di nodi mobili da utilizzare nelle fasi di validazione pratica dei dati che usciranno via via dal lavoro di pianificazione.
Prima di concludere questo articolo ci terrei a segnalarvi che le idee che ho espresso non sono al 100% farina del mio sacco, nel senso che esistono in giro già altre realizzazioni simili fatte sfruttando altri tipi di reti MESH: le reti MESH sono infatti da lungo tempo impiegate in ambito principalmente ma non solo militare per scopi tattici o di prevenzione.
Commenti
Una idea di attività per la rete SARIMESH… — Nessun commento